Cos’è il consumo di suolo e che impatto ha in Italia? (2020)

26 Luglio 2023

Il consumo di suolo è un processo innescato dall’uomo, consiste nella trasformazione di superfici naturali o agricole in aree cementificate o coperte artificialmente, è uno degli indicatori – insieme ai più famosi livelli di gas serra e quantitativo di rifiuti – utilizzati da SNPA, Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, al fine di comprendere e valutare l’impronta ecologica che l’essere umano sta lasciando sul pianeta, il rapporto completo 2020 è disponibile sul loro portale.

Il consumo di suolo incide significativamente sull’ecosistema e sul bilancio italiani.

Frammentazione territorio 2020 Italia
Frammentazione territorio 2020 Italia

Il 35% del territorio nazionale è classificato come zona a frammentazione ecologica elevata o molto elevata, ciò comporta un impoverimento degli habitat naturali e una riduzione delle risorse da essi fornite.

Aumento temperature città, consumo di suolo 2020

Gli effetti del consumo di suolo sono particolarmente visibili nelle aree urbane, dove un aumento del 20% della densità di aree coperte artificialmente si traduce in un aumento della temperatura del suolo compreso fra 1,3% e 0,6%. Il consumo di suolo comporta anche la perdita di servizi ecosistemici (fornitura di materie prime, controllo idrogeologico, impollinazione, riduzione del particolato..) il cui costo è stimato in 2,5 miliardi di euro persi mediamente ogni anno tra il 2012 e il 2019.

Euro persi a causa del Consumo di suolo 2020

Ma quanto suolo si consuma in Italia ogni anno?

Nel 2019, le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 57,5 km² – di cui il 23,5% in forma permanente. Circa 16 ettari al giorno, quasi 2 m² di suolo ogni secondo. Grazie al recupero di alcune aree è stato possibile ripristinare 5,6 km² di suolo, ottenendo un consumo di suolo netto pari a 51,9 km² nel 2019. I dati sono in linea con gli anni precedenti. Oggi, il suolo consumato in Italia è pari al 7,10% della superficie nazionale, circa 21.400 km².

A cosa è dovuto il consumo di suolo?

Si potrebbe essere portati a pensare che la ragione primaria del consumo di suolo sia l’aumento demografico ma così non è. A fronte di un calo demografico, il consumo non si contrare.

Consumo di suolo pro capite 2020
Consumo di suolo pro capite 2020

Nel 2019 il consumo di suolo pro-capite è stato di 354,51 m² per abitante, pari a un incremento di 0,95 rispetto al 2018.

Una delle cause, oltre all’urbanizzazione e all’incremento dell’industria, è da ricercare nei valori del mercato immobiliare.

“Il valore immobiliare e la rendita – si legge nel report SNPA – rappresentano ancora un significativo driver, in quelle aree libere delle nostre città che, peraltro, rappresentano una risorsa preziosa per la sostenibilità ambientale e sociale”.

Consumo suolo 2020 per valore immobiliare
Consumo suolo 2020 per valore immobiliare

Suddividendo il territorio nazionale in 6 fasce in base al valore del mercato immobiliare e osservando la percentuale di consumo di suolo si nota che le aree economicamente più proficue – sesta fascia, valore superiore a 2.500 €/m² e quinta fascia, valore compreso tra 2.000 e 2.500 €/m² – sono anche quelle con maggiore cementificazione – rispettivamente 34,18% e 35,60%.

Gli obbiettivi UE e gli scenari futuri

Sia le Nazioni Unite che l’Unione Europea hanno riconosciuto il suolo come un bene naturale non rinnovabile che va tutelato. Per questo motivo sono stati identificati degli obbiettivi specifici da raggiungere:

  • Assicurare che il consumo di suolo non superi la crescita demografica globale entro il 2030 (ONU)
  • Azzeramento del consumo di suolo netto entro il 2050 (UE)

L’Italia, per conseguire l’obbiettivo al 2030, dovrebbe realizzare un saldo negativo del consumo di suolo netto, ripristinando 316 km² di aree naturali. Per conseguirlo al 2050 dovrebbe ripristinare oltre 900 km² di suolo. Se il trend degli ultimi anni continuasse fino al 2050, in Italia perderemmo altri 1.556 km² – pari alla superficie della Città Metropolitana di Milano. Mentre se si attuasse una riduzione del 15% a triennio del consumo di suolo, come attualmente ipotizzato, perderemmo “solo” 724 km² di superficie naturale prima di arrivare al 2050 e iniziare ad avere un saldo negativo.

Proiezioni future
Proiezioni future

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